“E’ un progetto che nasce quattro anni fa, con la realizzazione di un filmato istituzionale basato sulla sequenza numerica di Fibonacci…”
Sezione Aurea
E’ un progetto che nasce quattro anni fa, con la realizzazione di un filmato istituzionale basato sulla sequenza numerica di Fibonacci, dove il numero successivo è dato dalla somma dei due precedenti. In progressione, più il numero diventa grande e più, dividendolo per il numero che lo precede, il rapporto che si ottiene è vicino a 1,618, la sezione aurea. Grandi artisti e architetti la utilizzarono per le loro opere e progetti, da Fidia, passando per Vitruvio, a Piero della Francesca e Leonardo da Vinci, fino al più recente Le Corbusier.
Il rettangolo aureo, cioè il rettangolo con 1 di altezza e 1,618 di base, è considerato un canone di bellezza assoluto, una «divina proporzione». Se si disegna un quadrato al suo interno, il rettangolo residuo sarà anch’esso aureo, per cui lo si potrà dividere di nuovo, e così all’infinito. Questo principio l’ho trasposto alla composizione fotografica, modificando il formato fotografico (in genere 1,5 o 1,33) in 1,618 e cercando di mantenere in fase di ripresa un quadrato a sinistra o a destra dell’inquadratura. I risultati sono sorprendenti, la visione geometrica e bidimensionale della realtà non corrisponde affatto alla percezione tridimensionale che ne abbiamo.
Golden Section
This project was born four years ago, when I worked on an institutional film based on the Fibonacci sequence, a numerical series in which the next number is found by adding the two preceding ones together. In the progression, the larger the number becomes the closer the ratio obtained by dividing it by the preceding number, is to 1:1,618, that of the golden section. It was used by great artists and architects in their works and projects, from Phidias to Vitruvius, Piero della Francesca, Leonardo da Vinci and, most recently, Le Corbusier.
The golden rectangle, namely a rectangle in which the ratio of the shorter side to the longer side is 1:1,618, is considered a standard of absolute beauty, the perfect rectangle. If you superimpose a square on it, using the shorter side, the remaining rectangle will also be golden, and can thus be divided again and again, ad infinitum. I have applied this principle to photographic composition, modifying the format (usually 1:5 or 1:33) to 1:1,618 and seeking to keep a square on the left or right of the frame while shooting. The results are surprising, the two-dimensional, geometric vision of reality in no way corresponds to our three-dimensional perception of it.
Sección áurea
Es un proyecto que surgió hace cuatro años con la realización de un vídeo institucional basado en la Sucesión de Fibonacci, según la que cada término es la suma de los dos anteriores. A medida que se va avanzando, cuanto más alto es un número, si se divide por el anterior, más se acerca el resultado a 1,618, la sección áurea. Grandes artistas y arquitectos la utilizaron para sus obras y proyectos, desde Fidias, pasando por Vitrubio, Piero della Francesca y Leonardo da Vinci hasta el más reciente Le Corbusier.
El rectángulo áureo, es decir el rectángulo cuyas altura y base miden respectivamente 1 y 1,618, está considerado como un canon de belleza absoluta, una “divina proporción”. Si se dibuja un cuadrado en su interior, el rectángulo que sobra también será un rectángulo áureo, así que podrá volverse a dibujar otro cuadrado y seguir hasta el infinito. Este principio lo he aplicado a la composición fotográfica, modificando el formato fotográfico (generalmente de 1,5 ó 1,33) para hacerlo llegar a 1,618 procurando mantener durante la fase de toma un cuadrado a la izquierda o a la derecha del encuadre. Los resultados son sorprendentes: la visión geométrica y bidimensional de la realidad no responde en absoluto a la percepción tridimensional que tenemos de ella.
Non sono stupita ne meravigliata nell’ammirare il tuo straordinario lavoro. Sfogliando le immagini leggo la storia di Sergio, mio fratello, finalmente condivisa e documentata e questo mi emoziona profondamente